(Art by Morcky)
Questa è la storia di cinque persone che saranno costrette a viaggiare, o non potranno farlo, nel periodo del Covid 19. Tutte le storie qui raccontate sono tendenzialmente vere, ma probabilemente false, o viceversa; a voi la scelta.
Un capitolo al giorno (tranne il sabato e la domenica).
SVOLGIMENTO. IL VIAGGIO, MIO MALGRADO
Capitolo 12
Sogni
Sono in un grattacielo.
C’è un tizio con me. Non so come si chiama. Ha il collo simile alla canna di una bicicletta e indossa occhiali verdi. C’è anche una donna con noi che somiglia al fustino del sapone per i panni. La riconosco. È la commessa del supermercato dove facevo la spesa, prima che mi trasferissi in Sierra Leone.
Me la ricordo bene perché prima di partire, dopo tanti sorrisi , mi ha indicato l’importo da pagare: £44.01. Io le ho dato quarantacinque sterline.
Sette anni spesi in quel supermercato e lei laboriosa ha contato novantanove centesimi.
Perché sono con loro nel grattacielo?
Occhiali Verdi ci guida.
L’ascensore non funziona.
Dobbiamo scendere?
C’è qualcuno alle nostre spalle?
O siamo soli?
Siamo in pericolo, sento l’ansia salire. Occhiali verdi sembra conoscere la mappatura del grattacielo. Ci conduce verso le scale di servizio.
Qual è il pericolo?
Scendiamo. La cassiera si attarda, ma non possiamo lasciarla indietro. Occhiali Verdi è categorico.
I gradini finiscono e ci ritroviamo su un pianerottolo senza sbocchi: non ci sono porte, non ci sono ascensori e non ci sono scale.
Le ultime scale si fermano contro il muro, come in un quadro di Escher.
Sento il fiatone della Cassiera.
Vorrei chiederle: ma perché sei con noi, invece di essere dietro alla cassa a dare i novantanove centesimi di resto?
Non possiamo fermarci, dobbiamo riprendere a correre per trovare una porta, una direzione, una soluzione.
Mentre Occhiali Verdi ci guida, io aiuto la Cassiera. Quando ho ricevuto quella carrettata di spiccioli pensavo che mai l’avrei aiutata.
E adesso invece la sorreggo.
Ho mille domande da fare a Occhiali Verdi. Ho paura delle domande perché comportano una risposta.
- Presto! Veloci!
Da cosa scappiamo?
Cosa ci insegue?
Una deflagrazione, come una bomba esplosa tra capo e collo. Il grattacielo che trema. Rumore di vetri che si disintegrano. Le scale di servizio non contemplano finestre. I nostri passi si affrettano. Una porta. Occhiali Verdi decide di aprirla con cautela.
Ansia.
Respiro a fatica.
Bisogna fare in fretta. La Cassiera si ferma in un angolo, stremata.
Apro la porta; altre scale che vanno verso l’alto. Io e Occhiali Verdi le percorrerriamo quattro alla volta. Non potrò salire per sempre, eppure non mi stanco.
Che fine ha fatto la Cassiera?
Dove è andata a finire?
Occhiali Verdi è sparito sulla rampa successiva.
Lo inseguo, ma non riesco a raggiungerlo.
Non si è fermato ad aspettarmi. Vedo la sua scarpa, la mano che si afferra alla ringhiera. C’è qualcosa di mostruoso, davanti a me, e c’è qualcosa di orribile dietro di me. La fuga è l’unica soluzione. Devo raggiungere un’uscita. Ma io continuo a salire.
Riuscirò a fuggire?
E fuggire dove?
Il respiro pesante. Sono solo, ma continuo a correre.
Riassunto delle puntate precedenti
- Loriano e Abigail lavorano in Sierra Leone e, a causa del morbo, cercano di rientrare in Europa.
- Mohamed è un cittadino della Sierra Leone emigrato negli Usa che sogna di rimanere da quelle parti.
- Alex lavora al consolato di Canton e vuole riabbracciare sua moglie che, a causa del morbo, è bloccata in Giappone.
- A Londra Arianna, la sorella di Loriano, deve recarsi nel nuovo ufficio per recuperare il computer aziendale.
- La mamma di Loriano è a casa, in Italia e interpreta la verità, sul mondo, grazie al suo telefono.
DOVE ERAVAMO RIMASTI?
Loriano & Abigail | Mohamed | Alex | Arianna | Mamma |
February 1st, 2021 at 10:15 am
[…] Cap 12 […]
February 17th, 2021 at 10:08 am
[…] Cap 12 […]