Questa è la storia di cinque persone che saranno costrette a viaggiare, o non potranno farlo, nel periodo del Covid 19. Tutte le storie qui raccontate sono tendenzialmente vere, ma probabilemente false, o viceversa; a voi la scelta.
Un capitolo al giorno (escluso il sabato e la domenica).
SVOLGIMENTO. IL VIAGGIO, MIO MALGRADO
Capitolo 37
La risposta
- Abbiamo ricevuto il risultato del test.
E ora?
Daphne è rimasta a casa, un comitato di amici si è recato a trovarla disinteressandosi della diffusione del virus.
Tra quattro mura le possibilità di contagio aumentano. Daphne era innocente, ma aveva dei complici: i suoi visitatori erano emigrati che avrebbero diviso l’aereo con noi.
Una lunga processione di sostegno che diceva a me: inutile protestare, tutti potremmo contrarre il morbo.
Il problema ero io. Il problema sono io.
Gli uomini e le donne che avevano effettuato quella visita erano giovani, belli e disinteressati. Il futuro apparteneva a loro
E io?
Io non ho i nomi di chi si è dato convegno in quell’appartamento. Essendo tutti colpevoli pensavano che nessuno avrebbe potuto fermarli.
Rimugino.
La coscienza è una brutta bestia; forse sono ancora bello, ma non sono più giovane e sono costretto a prendere decisioni.
Non voglio essere l’untore che, dopo un viaggio di migliaia di chilometri, porta la morte a domicilio: buonasera a tutti, sono tornato e sono contagioso.
Gli altri non hanno questo dilemma, o forse non hanno coscienza e preferiscono rientrare a casa senza se e senza ma.
Se dobbiamo morire, è meglio farlo là.
Passo la giornata attaccato alla bottiglia, quella dell’acqua; perché ogni passo che faccio per riflettere, mi costringe a sudare.
Mentre attendo, il numero di contagiati si è moltiplicato, come i pani e i pesci del biblico miracolo. E dai quattordici del giorno precedente, ci siamo ritrovati ad averne cinquantuno. Ed è arrivato anche il primo morto.
La soluzione?
È semplice, io rimango. Non posso prendere l’aereo ed essere colpevole di epidemia colposa. Non posso ragionare con oggi a me domani a te.
- Il mio ex-ragazzo ha ricevuto il risultato del test.
Daphne non sta riflettendo, ma è mia amica. La paura supera gli standard normali; morire in terra straniera non è possibile per lei.
Il suo ex-ragazzo soffriva di solitudine. Lei era onesta, solidale e sensibile e, anche con il morbo intorno, non poteva lasciare un amico in difficoltà.
- Il test è negativo!
E allora perché ci hai fatto cacare sotto?
DOVE ERAVAMO RIMASTI?
Riassunto delle puntate precedenti
- Loriano e Abigail lavorano in Sierra Leone e, a causa del morbo, cercano di rientrare in Europa
- Mohamed è un cittadino della Sierra Leone emigrato negli Usa che sogna di rimanere da quelle parti.
- Alex lavora al consolato di Canton e vuole riabbracciare sua moglie che, a causa del morbo, è bloccata in Giappone.
- A Londra Arianna, la sorella di Loriano, deve recarsi nel nuovo ufficio per recuperare il computer aziendale.
- La mamma di Loriano è a casa, in Italia e interpreta la verità, sul mondo, grazie al suo telefono.
Loriano & Abigail | Mohamed | Alex | Arianna | Mamma |